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Partire alla scoperta del rifugio Antermoia in camper, con i bambini e lo zaino carico di aspettative, significa entrare in una dimensione di libertà autentica, dove ogni curva della montagna si trasforma in promessa. Il camper è molto più di un mezzo: è casa mobile, rifugio familiare, compagno silenzioso di un’avventura dolomitica che rimane scolpita nell’anima.
Ogni chilometro verso la Val di Fassa si vive come un crescendo. Il profumo dei larici, l’aria frizzante, le sagome delle cime che danzano all’orizzonte: tutto invita a rallentare. Con il camper si arriva con calma, si sceglie dove fermarsi, si decide quando partire. E con i bambini è tutto più vero, più intenso, più vissuto.
Viaggia con stile e comfort: ecco cosa non può mancare nel tuo camper!
Sostare col camper in Val di Fassa significa scegliere spazi che accolgono, proteggono e preparano al cammino. Tra le aree sosta più adatte al trekking verso il rifugio Antermoia c’è il Camping Vidor Family & Wellness Resort a Pozza di Fassa. Una struttura attrezzata per camperisti esigenti, immersa nel verde, con servizi impeccabili: carico-scarico, allaccio elettrico, lavanderia, bagni riscaldati, parco giochi, zona benessere e persino ristorante.

Chi desidera qualcosa di più semplice, può valutare anche l’area camper di Pera di Fassa, in zona seggiovia, comoda per l’accesso al sentiero, oppure la sosta comunale di Campitello di Fassa, gratuita nelle stagioni meno affollate, con servizi essenziali ma panorami spettacolari.
La scelta dell’area sosta in camper influenza profondamente l’esperienza del trekking: un buon risveglio, una colazione calda in dinette, un momento in veranda davanti al caffè mentre le montagne cambiano colore, sono parte integrante del viaggio.
L’inizio del sentiero delle leggende
Dal cuore di Pera di Fassa si prende la seggiovia che conduce a Gardeccia. Qui inizia il sentiero delle leggende, percorso incantato che si srotola tra larici, radure e racconti. I bambini seguono le tavole illustrative con occhi pieni di curiosità: qui si parla di re, nani e fate delle Dolomiti. Camminare nel bosco con la mente aperta rende ogni passo più leggero.

Anche il camper, lasciato a valle, sembra non essere lontano: è lì che si tornerà per riposare, mangiare bene, raccontare quanto visto. Il trekking in camper inizia e finisce sempre dentro quel rifugio mobile che si trasforma in nido, base logistica, angolo di mondo.
Verso il rifugio Gardeccia e oltre
La salita si fa più vivace. Il sentiero si apre tra massi e pareti che si ergono come cattedrali di pietra. Il rifugio Gardeccia accoglie con la sua terrazza panoramica, mentre il passo dei bambini si adatta ai ritmi della montagna. Qui la vacanza in camper rivela tutto il suo valore: si può dormire in quota o rientrare a valle, si può decidere il tempo e il ritmo.
Il camper resta sempre pronto, con le scorte giuste, la cena già pensata, il comfort di una doccia calda e della propria cuccetta.
L’ascesa al rifugio Vajolet
Si prosegue verso il rifugio Vajolet, uno dei più iconici delle Dolomiti. L’ambiente si fa severo ma mai ostile. Le pareti delle Torri del Vajolet si alzano come giganti silenziosi, custodi di segreti antichi. Ogni sosta diventa contemplazione. I bambini osservano, fanno domande, mettono alla prova i propri limiti.
E tu sai che ad aspettarti, a fine giornata, c’è il tuo camper: pieno di silenzi, di odori familiari, di piccoli lussi che fanno la differenza.
Dopo il rifugio Vajolet si sale ancora. Il sentiero scivola sotto gli scarponi, mentre le nuvole corrono tra le guglie. Il rifugio Passo Principe è un nido incastonato tra le rocce, piccolo, autentico, accogliente. Qui si può scegliere se fermarsi, dormire una notte in quota, oppure proseguire verso la meraviglia che ancora aspetta dietro la montagna.
Il pensiero torna al camper, a quella scelta libera di portarsi dietro una parte di casa ovunque si vada.
Il valico del Passo Antermoia
L’ultimo tratto porta al Passo Antermoia, che regala una vista di potenza inaudita. È il cuore delle Dolomiti: selvaggio, solitario, vibrante. Le cime si aprono, i sentieri sembrano tracciati nel cielo. I bambini restano in silenzio, osservano, ascoltano. È un momento di quelli che non si dimenticano.
Viaggiare in camper permette tutto questo: arrivare sin dove il cuore batte più forte, senza rinunciare al proprio spazio, ai propri ritmi, al proprio modo di vivere.
Il lago Antermoia: lo specchio delle cime
Scendendo, si incontra il lago Antermoia. Acque turchesi, pietre levigate, luce viva. I bambini si siedono, qualcuno immerge i piedi, qualcuno tace. Il lago sembra respirare insieme a chi lo guarda. È un momento di comunione con la natura pura, quella che non chiede nulla, quella che tutto dona.
Il camper è là sotto, ma non è distante. È già parte del ricordo, già parte del paesaggio.
Una notte al rifugio Antermoia
Dormire al rifugio Antermoia è come restare sospesi tra terra e cielo. Le camere sono semplici, il cibo è genuino. La sera cala lenta, le stelle accendono il buio. I bambini si addormentano presto, stanchi e felici. Tu guardi fuori, respiri forte. Sai che domani il tuo camper ti aspetta per un’altra parte di viaggio.
All’alba si apre uno degli spettacoli più intensi del viaggio. Le Dolomiti si tingono di rosa, il silenzio è totale. I bambini ancora dormono, ma tu sei già sveglio. Ogni viaggio in camper regala attimi così, se si sa ascoltare. È il momento di riprendere il sentiero, di tornare verso il basso, di chiudere il cerchio.
Il ritorno lungo la val Udai
La discesa lungo la val Udai è impegnativa, ma bellissima. Si attraversano boschi e ruscelli, si costeggiano pareti scolpite, si sente il richiamo della valle. Ogni passo è un ritorno, ogni angolo un arrivederci. I bambini contano i passi, raccolgono sassi, sorridono.
Il pensiero corre al camper, che aspetta silenzioso, pronto a trasformarsi ancora una volta: da casa su ruote a punto di partenza per nuove mete.
La gioia del rientro in camper
Rientrare al camper dopo un trekking come questo è pura soddisfazione. I bambini salgono stanchi ma entusiasti, si tolgono gli scarponi, si stendono sul letto. Tu accendi i fornelli, prepari qualcosa di caldo. L’odore di cena si mescola al silenzio della sera, alle luci del tramonto.
Viaggiare in camper tra le Dolomiti, dormire dove si vuole, scegliere il proprio ritmo, vivere esperienze così intense con i propri figli: è una magia che si rinnova ogni volta. E ogni volta cambia un po’ anche te.