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Maggio 7, 2025C’è sempre qualcosa di magico nel rientro da un lungo viaggio in camper. Quella sensazione sospesa tra la voglia di tornare e il desiderio di rallentare ancora un po’. Quando si risale verso casa dopo aver vissuto la Puglia con i suoi spazi aperti, le albe infuocate e i paesaggi intensi, l’istinto non vuole chiudere tutto in fretta. Serve un passaggio morbido. Una pausa. Due soste capaci di regalare respiro, prima che la quotidianità torni a bussare.
Viaggia con stile e comfort: ecco cosa non può mancare nel tuo camper!
Così nasce l’idea: rallentare tra Pescara e San Benedetto, poi più su, tra Pesaro e Riccione. Lasciare che sia il camper a scegliere il ritmo, lasciarsi guidare dai dettagli, dai profumi che cambiano, dalla luce che si allunga. Per chi vive la strada come casa, ogni sosta è un rifugio, ogni piazzola una promessa, ogni deviazione un piccolo atto d’amore per se stessi.
Sul mare d’Abruzzo il tempo si dilata
Il tratto costiero abruzzese, tra l’azzurro dell’Adriatico e le curve della statale 16, sa accogliere chi viaggia in camper con una dolcezza discreta. C’è un punto in cui lo sguardo si apre e la mente si alleggerisce. È lì che si inizia a cercare, non tanto una sistemazione, quanto un luogo che suoni giusto. Che parli al cuore.
Roseto degli Abruzzi è uno di quei nomi che dicono poco sulla carta, ma tutto quando ci sei. Il lungomare si lascia percorrere piano, le biciclette accompagnano i pensieri, i pini filtrano il sole. Lì ogni camper trova il suo spazio. Che sia un’area comunale semplice o un agri-campeggio più raccolto, l’importante è sentirsi fermi, ma non bloccati.

In un angolo quasi nascosto si trova un posto che sembra disegnato per chi ama la libertà senza rinunciare al comfort. Si chiama Garden Beach. Un agricamping silenzioso e pulito, a due passi dal mare. Ma quel che colpisce davvero è la tranquillità. Anche chi viaggia con mezzi lunghi non ha difficoltà. Le manovre diventano gesti morbidi, senza stress. Ogni piazzola è ampia, ogni spazio respira.
Arrivarci ha il sapore delle scelte fatte col cuore. Si lascia l’A14 a Teramo-Giulianova-Mosciano, si prosegue sulla statale 80 e poi sulla statale Adriatica. Un passaggio sotto la ferrovia, alto 3,85 metri, segna quasi il confine tra la strada e la quiete. E subito dopo, via degli Acquaviva accompagna con la sua ciclabile e il profumo dell’erba tagliata.
Dentro, tra gli alberi, si avverte quella presenza silenziosa che solo certi posti riescono a trasmettere. Nessun vociare inutile, solo natura e camper. E che camper. Ogni tanto si incontrano colossi tedeschi, mezzi da sogno che raccontano storie di viaggiatori esperti. Ma non c’è competizione, solo rispetto.
Più su, il mare continua a chiamare
Ripartire non è mai semplice da qui. Ma la strada chiama. Giulianova scivola sotto le ruote in pochi minuti. C’è un grande parcheggio, spesso utilizzato dai camperisti, che offre una sosta semplice, quasi spartana. Ma a volte serve solo questo: un luogo per fermarsi, magari cucinare qualcosa, dormire bene, guardare le stelle.
A Tortoreto, proprio accanto al camping Salinello, si apre un’altra possibilità. Un’area sosta ombreggiata, raccolta, ben organizzata. Il profumo di pino accompagna ogni passo. La sabbia è vicina, il mare si fa sentire con quel suono regolare che sembra scandire i pensieri.
Ogni tratto di costa in questa parte d’Abruzzo sembra fatto per chi si muove in camper. Anche fuori stagione, anche quando la maggior parte dei turisti non c’è, queste zone sanno offrire angoli di pace vera. Basta poco: una buona colazione, il rumore della risacca, un cane che si stira al sole accanto al mezzo. La vita rallenta, la mente respira.
Le Marche ti sorprendono quando meno te l’aspetti
San Benedetto segna il passaggio. Lo capisci dai palmeti, dai murales, dal profilo della costa che cambia appena. E subito dopo, le Marche prendono il timone del viaggio. Qui il verde si fa più presente, le colline si avvicinano al mare. È un abbraccio.
A Gabicce Mare, non lontano dalla confusione, c’è un posto strano, un parcheggio accanto al supermercato Tavollo, lungo via del Mercato. Non ha nulla di scenografico. Ma chi viaggia in camper sa leggere le sfumature. In quel piazzale, che il giovedì diventa mercato, si dorme bene. Il silenzio arriva dopo le nove di sera e resta fino al mattino.
A piedi, il centro è a un quarto d’ora. Il mare pure. Non ci sono servizi, ma la libertà di restare senza pagare nulla ha un fascino che pochi sanno capire. Eppure basta poco per sentirsi protetti anche lì, sotto i lampioni, con il frigo che borbotta piano e la moka pronta per l’alba.
Più avanti, Cattolica si apre come una conchiglia. L’acquario accoglie i visitatori, ma accoglie anche i camper. Il parcheggio è comodo, pianeggiante, spesso frequentato da chi si muove con mezzi grandi. Da lì, in bici, si arriva ovunque. E la pista ciclabile è un filo sottile che unisce sogni e realtà.
Il respiro ampio della riviera romagnola
Entrare in Romagna è come cambiare marcia. Tutto sembra più veloce, più vivo, più acceso. Ma per chi viaggia in camper c’è sempre spazio per la lentezza. Tra Pesaro e Riccione, ogni chilometro è un’opportunità. Il mare è vicino, i campeggi abbondano, le aree attrezzate non mancano.

A Misano, proprio a ridosso della spiaggia, ci sono strutture capaci di accogliere anche i camper più lunghi, quelli che spesso fanno fatica a trovare posto altrove. L’organizzazione è impeccabile. Tutto scorre liscio: dagli scarichi ai carichi, dalle docce alla corrente. Ma quello che conquista è l’atmosfera. Famiglie, coppie, solitari. Tutti sotto lo stesso cielo, ognuno con la propria storia.
Riccione regala il meglio di sé nei dettagli. Via Ceccarini di sera sembra un film. Le luci, la musica, la gente. Ma il bello è sapere che, dopo una passeggiata lì, puoi tornare nel tuo camper, nel tuo piccolo mondo. Puoi chiudere la porta, accendere la luce fioca e sentirti completo.